Metronomo 21019, i risultati delle ricerca sullo spreco alimentare fuori casa.
Quanta consapevolezza c’è in noi consumatori sullo spreco nei ristoranti e conoscenza sulle attività da questi condotte?Martedì 2 ottobre, nel Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale 2019 fra le moderne aree della prestigiosa Università Bocconi, Metro Italia in collaborazione con Bocconi Green Economy Observatory ha presentato la seconda parte della ricerca Metronomo sullo spreco alimentare nella ristorazione, focalizzata sullo spreco del cibo da parte dei ristoratori.
Lo scorso maggio ne avevamo già parlato e rimando qui Metronomo per la prima parte di seguito le ultime riflessioni su questa indagine.
La presentazione è stata anche questa volta gestita dalla nota conduttrice televisiva, blogger e ambientalista Tessa Gelisio, insieme alla responsabile comunicazione e CSR di Metro Milvia Panico e al direttore GEO Fabio Iraldo .
Dati alla mano, soltanto l’11% dei consumatori italiani dichiara di avanzare cibo al ristorante e per il 68% di loro la maggiore responsabilità degli avanzi è da attribuire ai ristoratori.
Gli scarti alimentari oscillano tra i 2 e i 5 sacchi ed emerge che sia il ristorante etnico il maggior produttore.
Dalla ricerca si calcola che almeno un ristoratore su tre è impegnato in attività per ridurre lo spreco alimentare, sentendo la responsabilità di contribuire alla lotta allo spreco alimentare e minimizzare le eccedenze.
Tanti sono i gestori delle attività che nella pratica tentano di dare il loro contributo e vanno incontro alle esigenze dei consumatori con porzioni differenziate; l’80% di questi chiedi quantità ridotte con prezzi proporzionati.
Sono i ristoratori del Nord est i più propensi ad assecondare il consumatore mentre al Sud l’atteggiamento è più restio.
Riutilizzare la materia prima non consumata sotto forma di antipasto di benvenuto è l’offerta più apprezzata dai clienti mentre la doggy bag, generalmente richiesta dal cliente alla fine del pasto, è una soluzione alla quale si ricorre solo raramente. Viene, infatti, vissuta con imbarazzo e scarsa praticità di utilizzo.
Guardando al futuro si riflette sulla necessità di formare il personale nella sensibilizzazione più puntuale ; nonché sulla possibilità di donare o vendere il cibo cucinato ma non venduto, attraverso applicazioni che mettano velocemente in contatto domanda e offerta.
Metro Italia intende mantenere i riflettori puntati sull’antispreco e continuare a guidare il mondo dell’Horeca verso una ristorazione sempre più consapevole e sostenibile.
Di tutto questo e oltre cercheremo di farci portavoce un po’ tutti, con l’obbiettivo di poterne giovare in tanti.