Un Cuoco di nome Vincenzo.
“Se mai la repubblica si fosse fondata da noi medesimi, se la costituzione, diretta dalle idee eterne della giustizia, si fosse fondata sui bisogni e sugli usi del popolo; se un’autorità che il popolo credeva legittima e nazionale, invece di parlargli un astruso linguaggio che esso non intendeva, gli avesse procurato dei beni reali, e liberato lo avesse da que’ mali che soffriva… forse… chi sa?… noi non piangeremmo ora sui miseri avanzi di una patria desolata e degna di una sorte migliore…”
Vincenzo Cuoco
http://www.ilportaledelsud.org/cuoco.htm
Che rapporto esiste tra un blog di cucina ed un saggio storico? Che nesso cogliere tra il piatto che presenterò e la presentazione del post? La risposta è Vincenzo Cuoco.
Lui era un molisano, il piatto che presenterò pretende di celebrare un NOME molisano ed una caratteristica che più mi ha colpito di più di questi…In più il pensiero dello scrittore già ai tempi del 1799 appare, a mio parere, più attuale che mai.
Quando ho iniziato a pensare al contest Molise Calling ho avuto subito il desiderio di conoscere anche la storia della loro letteratura e devo ammettere, ahimé, di aver avuto qualche difficoltà a riconoscere nomi noti all’interno della loro storia…Fino a ritrovare Cuoco, Vincenzo Cuoco al quale Milano ha dedicato un piazzale, alla fine del viale Molise, che io attraverso spesso quando mi sposto dalla provincia verso la città.
Un molisano noto a Milano, quindi, è pubblicamente riconosciuto! Ce ne saranno tanti altri, senza dubbio, ma la ricerca è posticipata ad un secondo momento. Dopo 3 giorni di avventure da portare, nel cuore, negli occhi e nella mente è arrivato il mio momento di mettere a fuoco quello che in termini umani ho portato a casa, di una cultura, di una tradizione e di una comunità che non conoscevo affatto. Che ho portato ed è rimasto.
Forse è esagerato ma direi che il leitmotiv essenziale è proprio la semplicità.
Io mi ritrovo spesso a privilegiare piatti, cucina, ingredienti semplici che messi insieme in coppia o al massimo in 3 diano risalto al piatto stesso. La semplicità rimane il vero lusso.
Questo ne combina in tutto 3… con qualche sfumatura essenziale…Direi adeguato per la stagione che stiamo vivendo.
- Linguine n°6
- 100gr guanciale a cubetti
- 1 vasetto di cicoria campestre Bio Sapori
- 1 filetto di merluzzo
- farina di mais
- erba cipollina
- olio agrumato al limone Colonna
- Lasciare marinare il merluzzo nell'olio agrumato . Scaldare una padella antiaderente e saltare il guanciale lasciando sciogliere il grasso, prelevare la cicoria dal vasetto e passarla in padella per insaporirla con il guanciale. Nel frattempo aggiungere l'erba cipollina alla farina, infarinare il merluzzo con un doppio strato e cuocere in olio caldo. Aggiustare di sale e lasciare cuocere fino a doratura completata.
- Lessare le linguine in abbondante acqua salata, scolare la pasta e saltare in padella, amalgamando bene il guanciale con la cicoria. Aggiungere in ultimo il merluzzo ridotto a tocchetti, versare un giro d'olio agrumato e servire.
Amica quanto è vero, il lusso non sta nell’abbondanza ma nelle cose perfette così come sono, alle quali non aggiungeresti niente! Ti abbraccio tanto
^_^ amica mia…grazie!!!
wow che bellino questo piatto, sarei curiosa di assaggiarlo, onestamente mai assaggiati insieme merluzzo e guanciale, men che meno con la cicoria! in piazzale cuoco ci passavo tutti i giorni fino a un mese quando mi son licenziata! ciao amica blogger della settimana!
Tutti quelli che passano da Milano, come noi, avranno attraversato una volta nella vita il piazzale…chissà quanti sanno chi sia davvero lui 😀
booni!!!!
Mammamia, veramente sofisticato questo primo piatto: hai fatto una vera e propria armonia con tanti sapori diversi…semplice sì, ma affatto banale! Tu sei bravissima! :-*
Ale GRAZIE!!!!!!!!!!!!! GRAZIE E GRAZIE.
Che bel post Sara, molto interessante e anche il piatto è magnifico.
Brava!!!!!
Buona notte!
Cri
Crii criiii GRAZIE!! <3 <3
Grazie CRI CRI…leggo solo ora…
questo è il genere di primo che lascia a bocca aperta il mio fidanzato, lui adora certe bontà…
buona serata
BEH allora…doppiamente GRAZIE 😀
è proprio vero che la semplicità rivela classe e raffinatezza, come sanno fare queste linguine. Hanno ingredienti dal sapore deciso e genuino utilizzati a volte per preparare piatti “very strong” almeno qui a Roma (la gricia, pane e cicoria, filetti di merluzzo/baccalà) ed invece tu li hai utilizzati in modo così delicato da farli risaltare elegantemente nel piatto. Ottime linguine, complimenti!
Ma sai che i tuoi riferimenti alla cucina romana non li conoscevo??! Prendo nota…e GRAZIE!!! 🙂